Il fascicolo no. 11 giugno 2021 di Novinostra – In Novitate

  

In primo piano è il ricordo della comunità francescana di Novi Ligure, e dell'edificio religioso dedicato a Sant' Antonio sorto in Viale della Rimembranza, inaugurato nel 1957 e nel 1966 elevato a parrocchia. Guido Lucarno, docente di geografia economica politica all'Università Cattolica, da quasi trent'anni vive a Milano e, quando torna a Novi, non può fare a meno d'osservare quanto la città sia cambiata, non tanto nell'aspetto urbano, quanto nei rapporti umani poco diversi da quelli della grande metropoli, dove si riesce ad essere estranei ai vicini di casa. I suoi ricordi scorrono con l'articolo: Infanzia e società nella Novi tra ricostruzione e boom economico. Vita quotidiana presso le “case dei ferrovieri”.

Renzo Piccinini in La guerra di Capriata (1224-30) la prima fase di espansione genovese, si sofferma su date e momenti della strategia genovese per il controllo dei vari capoluoghi dell'Oltregiogo conclusasi nella Guerra di Capriata, il 15 febbraio 1231, e con la vittoria del comune di Genova su Alessandria.

Maria Paola Repetto risponde a una coinvolgente domanda: Uno scorcio di Novi Ligure riemerso dagli archivi, com'era “La Chiesuola”? Attraverso un'attenta ricerca presso l'Archivio Vescovile della diocesi di Tortona, descrive questa cappella, un oratorio campestre situato fuori delle mura urbane nei pressi dell'antica porta Zerbo.

Italo Semino, sempre molto attento nel non disperdere l'attenzione su illustri personaggi novesi che sono stati decorati con il massimo riconoscimento al Valore militare: la Medaglia d'Oro, con puntuale precisione ricostruisce le varie fasi dello stato di servizio del Tenente Colonnello Ramiro Ginocchio, Medaglia d'Oro nella settima battaglia dell'Isonzo (14 settembre 1916). Il Semino inoltre evidenzia anche il profondo legame con Novi di tutti i componenti la famiglia Ginocchio proveniente da Spezia.

Lorenzo Robbiano in Medicina Popolare: suor Teresa Cabella e il medgon da Crèna, racconta come Francesco Cabella della Crenna, località ubicata nel territorio comunale di Serravalle, con iniziativa ed intraprendenza ha fondato nel 1912, con i signori Adolfo Fossati e Giuseppe Bertelli di Gavi, in Arquata Scrivia, la Società Prodotti Suor Teresa della Crenna. L' interessante articolo è l'esito di una meticolosa ricerca di cronaca, di ascolto di fonti orali e di rare immagini d'epoca.

Federico Mussano, dell'Associazione Culturale Biblioteca Enigmistica Italiana – Giuseppe Panini, propone con L'enigmistica di Aldo Arnoldi, uno studio sul mondo degli anagrammi. È la ricostruzione biografica del profilo culturale ed umano di Arnaldo Lodi (anagramma Aldo Arnoldi), il mantovano Ingegnere Capo trasferitosi con la famiglia a Novi nei primi anni del '900. Del personaggio conosciamo oltre al ruolo professionale avuto nello sviluppo urbanistico della città, anche i notevoli riflessi della sua passione per l'enigmistica italiana; tra cui primeggia il “noto” anagramma bibliotecario / beato coi libri, valido anche al femminile.

Osvaldo Semino tratteggia del Grande tenore Tito Schipa, Maestro del bel canto, cittadino di Pasturana, momenti del suo soggiorno per ben cinque anni in una villa tra Pasturana e Francavilla. L'Autore riporta del sommo artista italiano, dotato di voce celestiale, ricordi e aneddoti raccolti intervistando il figlio Tito junior.

Il Cavaliere senza testa di Novi. Riflessioni semiserie su fantasmi inventati e personaggi reali, è il titolo dell'articolo di Alessandro Lantero. Trattasi di una leggenda metropolitana secondo cui nel Parco del Castello di Novi sarebbe stato più volte avvistato il fantasma di un cavaliere senza testa. Il Lantero con agilità letteraria spazia dal racconto degli amanti del mistero e del sopranaturale, frutto di variopinta fantasia, alla descrizione storiografica dei personaggi e dei fatti realmente accaduti. Certamente l'articolo, come osserva l'Autore, è un buon pretesto per avvicinare alla Storia chi ne è lontano.
Maurizio Iappini e Sergio Pedemonte parlano di Un sacerdote ingegnoso “curava”i campanili: Monsignor G.B.Piccardo, un parroco che nella prima metà del '900 attirò l'attenzione di geologi e di tecnici del settore edilizio in quanto da autodidatta dell'ingegneria intuì le modalità per raddrizzare i campanili delle chiese. Ne sono una testimonianza gli interventi sui campanili di Marmassana, di Mongiardino e di Stefano d'Aveto.

Chiudono la rivista i gustosi aneddoti di Pier Eligio Bertoli e Giacomo Orlando, le ricette di Teresa Bozzone, la poesia dialettale di Francaurelia Cabella e le segnalazione di vari libri di interesse locale.

 

 

Il Centro Studi”In Novitate” Onlus convoca l'Assemblea Straordinaria degli Associati: in prima convocazione venerdì 05 marzo ore 06,00; in seconda convocazione venerdì 05 marzo 2021, ore 10,00 presso la Civica Biblioteca, via Marconi 66, Novi Ligure, con il seguente ordine del giorno:

. approvazione, come da D. Lgs n. 117 del 3 luglio 2017 e ss. mm, dello Statuto da ONLUS a ODV (Organizzazione di Volontariato) modificato ai sensi della normativa.

Lo Statuto adeguato è consultabile cliccando sul seguente link: NUOVO STATUTO

Si ricorda (da Statuto) un associato può delegare una terza persona; possono esprimere il loro giudizio i soci in regola con il versamento della quota sociale.

Stante la pandemia in atto responsabilmente sarà osservato il disposto del DPCM.

 

NOVINOSTRA - IN NOVITATE FASCICOLO NO. 10

 

Superato le non poche chiusure dovute alla pandemia in atto, e nell'alterna efficienza di vari servizi, il fascicolo di dicembre del periodico Novinostra-In Novitate raggiunge le scuole, le biblioteche, gli associati e gli aderenti. Ricco è il sommario.

In apertura troviamo: Un tesoro nascosto vicino a Serravalle. I primi scavi illegali dove sorgeva Antilia, di Italo Cammarata. Lo storico e giornalista, riporta un documento risalente al 1621. Trattasi di un avviso inviato dal Podestà di Serravalle Giambattista Negro al Ducato di Milano, ove informa che...5 persone forestiere...sono venute a cercare un thesoro. Questo documento, significativamente, retrodata l'illegittima attività dei “raccoglitori” di reperti libarnesi.

Guido Firpo si sofferma su: Domenico Morando, detto Gaiofino bandito di strada. Una vicenda accaduta la mattina del 10 marzo 1664. Il bandito ricercato dalla Repubblica di Genova si nasconde alla cascina Grimalda. Il Capitano di Novi manda il bargello per catturarlo, ma il gruppo di armati incautamente supera i confini di stato provocando un pericoloso incidente diplomatico tra Genova e Milano. I militari sono sottoposti a processo penale, come dal documento che Firpo attentamente analizza.

Cinzia Bovone riporta la cronaca del soggiorno a Novi, del 31 maggio 1825, del re e dell'imperatore. Da una lettera inviata dal fattore Matteo Ighina al marchese Adorno si apprende che i riconoscimenti sono [stati] solo per la famiglia Peloso.

Umberto Maria Semino, nella ricorrenza del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, propone Uno studio originale dell'opera di Dante Alighieri in Valle Scrivia. Il Semino a seguito del ritrovamento a Vocemola, del libro di Marco Giovanni Ponta (1799 – 1850): l' Orologio Dantesco e Tavola Cosmografica, ci fa conoscere un aspetto della Divina Commedia poco studiato.

Lorenzo Robbiano in: I Demicheli a Galliera Veneta, tratteggia le vicende di Jean figlio di Giacomo Demicheli più volte sindaco di Novi. Nel 1896 Jean acquista la Villa Imperiale a Galliera, ove nel 1914 trasferisce la famiglia e tutto il seguito. Robbiano annota anche il mecenatismo del Demicheli, la villa infatti nella Grande Guerra fu trasformata in ospedale militare, inoltre apprendiamo che è stata frequentata da noti personaggi della realtà novese tra cui: Pietro Lagostena, Angelo Daglio, Filiberto Parodi, il Dini e Annetta Peloso.

Gian Luigi Bruzzone scrive del maresciallo d'Italia Enrico Caviglia a Novi Ligure, e delle sue reiterate visite nella villa dei Raggio a partire dall'autunno 1940.

Paolo Roberto Poggio in: Mia nonna, il partigiano “Cucciolo” e...io, scrive di Alessandro Ravazzano, noto con il nome di battaglia “Cucciolo”. Un personaggio dalle molte sfaccettature. In primis è il Cucciolo partigiano, di cui emergono le azioni, di chi la Resistenza la fece davvero; è poi il Cucciolo portiere della squadra di calcio del Grande Torino; infine è il Cucciolo che incontravi al Caffè del Teatro o al Cervinia e con un sorriso ti salutava.

Mathias Balbi in: Il futurismo in villeggiatura. Alfredo Cavadini (1905 – 1995) illustratore per l'affiche pubblicitaria di Arquata, traccia un esauriente profilo artistico-professionale del tardo futurista Alfredo Cavadini. Un personaggio di primo piano nel mondo della réclame del Novecento.

Dino Oddone con leopardiana ironia, propone considerazioni sulla scuola d'oggi, nell'articolo: Signora Maestra, gliele dia! Scuola e famiglia sotto giudizio.

Si chiude il periodico pubblicando i gustosi aneddoti su Novi di P.E.Bertoli.

 

PRESENTAZIONE DEL VOLUME “RICORDI DI UN PITTORE”
DI BEPPE LEVRERO

Venerdì 9 ottobre p.v., alle ore 17,30, presso il Museo dei Campionissmi, a Novi Ligure, presentazione del volume di Beppe Levrero, Ricordi di un pittore. Da Bistolfi a Fontana, a cura di Giuliano Levrero, Mara Parodi e Andrea Sisti (Città del silenzio, 2020). Con i curatori, intervengono gli storici dell’arte Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella. Modera l’incontro il giornalista Luciano Asborno. L’evento è patrocinato dalla Città di Novi Ligure, dal Centro Studi “In Novitate” Onlus e dalla Società Storica del Novese.

Ingresso libero. Per la vigente normativa anticovid, si informa che la capienza massima consentita in sala è di 100 posti a sedere.

 

RICORDI DI UN PITTORE

Il libro raccoglie una serie di ricordi inediti, appuntati da Beppe Levrero su quaderni e fogli sparsi nel periodo 1975-1986. Note preziose – integre nella loro freschezza e nella vivacità dell’impressione che riaffiora ed è annotata di getto – emerse nel contesto di una più vasta ricerca in corso sull’archivio privato del grande artista. Ai “ricordi d’arte”, che documentano un lungo itinerario umano e professionale, iniziato nella Torino degli anni Venti e condiviso con molti tra i maggiori protagonisti dell’arte italiana del secolo scorso, dai “maestri” Bistolfi e Bosìa a Carrà, da Martini a Fontana, il libro unisce alcuni “pensieri sull’arte”, frutto di una profonda riflessione teorica, che Levrero, per tutta la vita, ha affiancato alla “pratica” della pittura. Alcuni splendidi e rari disegni, scelti dai curatori per documentare un ulteriore aspetto grafico-pittorico del percorso artistico di Levrero, intervallano la lettura.

 Artista tra i più interessanti e versatili del secolo scorso, Beppe Levrero nasce a Genova nel 1901 e si forma a Torino, con Agostino Bosìa, su incoraggiamento di Leonardo Bistolfi. Inizia a esporre nel 1928 e, a partire dal 1935, è invitato alle maggiori mostre nazionali ed internazionali. Alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia del 1936 (XX), del 1940 (XXII), del 1942 (XXIII) con mostra personale, del 1950 (XXV), del 1956 (XXVIII). Alle Quadriennali Nazionali d’Arte di Roma del 1931 (I), del 1935 (II), del 1939 (III), del 1951 (VI), del 1955 (VIII). Molto intensa è stata anche l’attività espositiva all’estero (Birmingham, Baltimora, St. Louis, Linz, Buenos Aires, Praga). Si spegne a Novi Ligure nel 1986.

 

 

Beppe Levrero, i Cattaneo, Serafino Cavazza, Giulio Campastro,

tra i personaggi che si incontrano sfogliando

il fascicolo no. 9 di “Novinostra-In Novitate”

 

 

Le Associazioni Storiche Centro Studi "In Novitate" e “Società Storica del Novese” propongono sul numero della rivista "Novinostra-In Novitate” in uscita a giugno, un interessante articolo sul maggiore pittore locale del Novecento, dallo stile pittorico proprio e estremamente originale: Beppe Levrero, (Voltri 13/10/1901- Novi Ligure 15/10/1986). L’artista novese, consacrato dalle Quadriennali romane e, soprattutto, dalla XXIII Biennale di Venezia (1942) dove è invitato con sala personale, non si è mai legato ad alcuna tendenza o corrente artistica. La sua pittura, robusta e schietta, sposa la pratica del disegno con una consistente propensione al materico: i suoi quadri mirano spesso a ricreare e armonizzare tra loro l’energia delle forze naturali e la musicalità dei paesaggi. Lo scultore Sandro Cherchi nel 1963 scrive del suo stile: “...tutto si muove nella sua pittura, i suoi paesaggi sono sconvolti o meglio travolti da una furia espressionistica che altro non fa pensare che il nostro amico sia stato violentemente messo in moto da un ribollore dell'anima, da una giovinezza improvvisa e ruggente, in cui diventa poesia e meditazione: la tempera favorisce questo nuovo momento di Levrero per la sveltezza dell'esecuzione e la bellezza della materia”. Giuliano Levrero, il figlio di Beppe, attraverso manoscritti, vecchie fotografie, stupendi dipinti e documenti inediti del padre, in “Ricordi novesi”,  ripercorre scampoli di vita vissuta dove emerge la Novi dei primi anni ottanta del Novecento, con suoi personaggi tra cui ricordiamo: Gigi Bailo, il poeta assistente del grande Ungaretti; don Lorenzo Motta, parroco di San Nicolò, grande appassionato d'Arte e buon musicista; Aurelio Bellocchio, medico che ben coniugava la sua professione con l'amore per la pittura e la tradizione locale, Gigi Podestà, pittore che spesso si accompagnava con il maestro Beppe nel ritrarre scorci paesaggistici del Novese. Nella rivista, Sergio Pedemonte sposta l'attenzione sull' Oltregiogo, prende in considerazione le visite pastorali nei censimenti feudali nel Medioevo, confronta dati provenienti dagli Archivi Vescovili delle diocesi di: Tortona e Genova. Paola Repetto si sofferma sulle lapidi commemorative e funerarie murate nella Chiesa San Nicolò di Novi, in particolare su quelle dedicate ai Cattaneo. E l'autrice, attraverso queste “memorie di pietra”, ricorda le gesta e le benemerenze dei vari componenti l'antica famiglia. Giuseppe Rocca propone una visione geo-storica del mondo di Serafino Cavazza, con particolare attenzione a quello orionino. Giannina Bisio Campastro tratteggia il profilo umano e culturale di Giulio, un autentico esempio, per i giovani e non solo, di intelligenza sensibile in forma di bellezza.

c.b.


 

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