IL LIBRO SULLA TRAMVIA NOVI-OVADA DI DINO BERGAGLIO

E LA RIVISTA NOVINOSTRA-IN NOVITATE



L’appuntamento è per giovedì 27 giugno ore 17 30 presso il, rinnovato e accogliente, salone del Déjà –Vu Lounge Bar, il locale attiguo al Dopolavoro Ferroviario, piazza Falcone e Borsellino di Novi Ligure. In questo locale, un tempo destinato anche a stazione di partenza, Lorenzo Robbiano, presenta l’ultimo libro, La romantica tramvia Novi – Ovada, del compianto dirigente ferroviario e storico novese Dino Bergaglio.
Con il suo stile di scrittura sempre attento a cogliere il particolare storico ed i riflessi della tradizione, il Bergaglio ci lascia la sua interessante ricerca condotta tra i vari documenti dell’epoca, le antiche e suggestive immagini e le testimonianze dirette, riferite al tratto ferroviario: La romantica tramvia Novi – Ovada, che, tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo, ha rappresentato una via di comunicazione essenziale per il territorio Novese. Sì, La romantica, perché Dino, con quel sorriso intrigante che lo caratterizza, nel ricostruire la storia non trascura un accenno anche ai collegamenti secondari della linea ferroviaria, né il racconto di gustosi aneddoti, né la cronaca del “vissuto” attorno alla ferrovia e poi tramvia.
Il Centro Studi si è fatto carico della stampa del libro, un omaggio a Dino, socio fondatore, Vice Presidente e instancabile collaboratore. Per rimarcare in maniera significativa la sua grande passione per la storia locale ed il suo profondo attaccamento con le Associazioni storiche del territorio, la presentazione del libro è in simbiosi con la presentazione della rivista Novinostra-In Novitate, e il direttore, Andrea Sisti, che fra l’altro ha ricevuto da Dino Bergaglio la prima bozza del libro e ne ha curato la stesura e la pubblicazione, si soffermerà sul nuovo fascicolo di giugno della Rivista.
La breve sintesi del direttore spazierà nel vario sommario di storia novese. Da articoli sul profilo umano, culturale o sportivo di singoli personaggi come: Il Cittadino Gagliuffi raguseo, di Luigi Rava, Luigi Traverso (Pietrino) con l’Alessandria nel campionato di Serie A, di Dario Grassi, Pacarito, una microstoria all’incrocio fra le vie del sale e le pampas argentine, di Roberto Mereta, Musicisti novesi, di Enzo De Cicco, a quelli attinenti approfondimenti su singoli eventi, fatti o argomenti caratterizzanti la realtà o il patrimonio storico locale, come: L’ambasciata dell’era Tenshö. Giapponesi a Novi nel 1855, di Narciso Mori, 1799 – 2019: Echi della Battaglia di Novi, tre articoli rispettivamente di Cinzia Bovone, di Francesco Melone e di Osvaldo Semino, Le merci
per via d’acqua da Genova a Novi, Tortona, Voghera…fino a Zurigo e al lago di Costanza, di Walter Finkbohner – Rosi, Il primo “Bacio” è di Novi o di Tortona?, di Lorenzo Robbiano, Volo Novi – Londra… solo andata dell’aereo FIAT CR42 – MM 5701 o meglio 13 – 95, di Guido Trespioli, Lo stabilimento Italsider/Ilva un’eccellenza novese nella filiera dell’acciaio, di Franco Gastaldo – Bruno Calissano, Ab Ovousque ad…, di Dino Oddone, infine Novi Novi Novi, di Pier Eligio Bertoli.
Porteranno il loro saluto, Francesco Melone e Renzo Piccinini, Presidenti rispettivamente della Società Storica del Novese e del Centro Studi “In Novitate”.

UN LIBRO IN GALLERIA

 

Sarà presentato venerdì, 31 maggio ore 18,00, alla Galleria PagettoArte di Novi Ligure il libro, Il profumo dei mandarini, di Rosa Mazzarello Fenu. Dialoga con l’autrice Renzo Piccinini, Presidente del Centro Studi “In Novitate”.

Rosa Mazzarello Fenu, Commendatore della Repubblica Italiana, Presidente provinciale del C.I.F. (Centro Italiano Femminile), Presidente del Soroptimist Club di Alessandria, Presidente della Scuola dell’infanzia paritaria “A. Giriodi” di Francavilla Bisio, docente in pensione del Liceo Saluzzo-Plana di Alessandria, ha maturato presso il Consorzio di tutela della Persona di Novi Ligure una profonda esperienza legata alla risoluzione di problematiche delle persone anziane, non autosufficienti e meno abbienti.

A Francavilla Bisio, soprattutto nel periodo estivo, i suoi impegni si moltiplicano: collabora attivamente con la locale Biblioteca Civica nell’organizzare i molteplici impegni culturali e, con la locale pro-loco ove presta il suo aiuto nei vari lavori manuali e attinenti la gestione.

Rosa Mazzarello Fenu riesce a coniugare i diversi impegni e l’encomiabile attività, che in alcuni casi è svolta anche in maniera coinvolgente dal punto di vista emotivo, stante le complessità dell’oggi. Lei stessa annota: “La complessità dell’oggi non può aspettarsi soluzioni univoche e immediate ma non può nemmeno rinunciare ad un patrimonio di memoria che dà senso e ricchezza al presente”. Nasce così il suo libro, Il profumo dei mandarini. Ha lo scopo principe di descrivere e salvaguardare il patrimonio di memorie racchiuso in un contesto primario, qual’è quello della cucina. La cucina, il luogo di incontro per ogni famiglia, il punto di ogni casa dove i componenti si riuniscono, dove nascono e si concretizzano i sogni. E Rosa, mentre racconta momenti felici della sua / nostra gioventù, anni Sessanta, quando ancora non esistevano: il web, i notebook e gli smartphone, attentamente si sofferma a descrivere la tradizione gastronomica tramandata dalla nonna e dalla mamma. Rivela tanti preziosi appunti, corollario di un sapere antico, di un preciso disciplinare fatto di regole non troppo complicate e lontano dai tecnicismi dell’oggi.

E, in questo suo divagare, tra i “ricordi di cucina”, Rosa Mazzarello immagina d’essere accompagnata e di dialogare - ognuno nel proprio dialetto - con Dino Bergaglio. È un dialogo essenziale “per un confronto tra due realtà familiari che si diversificano...solo anagraficamente”.

A conclusione il libro riporta uno scritto del compianto Dino Bergaglio: « Grazie Rosa. ...Scrivi, scrivi ancora, perché come mi ricordava l’amico e omonimo Carletto di Gavi, altri, dopo di noi, non potranno narrare».

 

Le Fiere di Cambio di Novi nel Seicento

Incontro dell’ 8 aprile a Genova

 

 

   In questo terzo appuntamento, avvenuto dopo i due precedenti, il primo a Novi Ligure (nel dicembre scorso), e l’altro a Medina del Campo in Spagna (a metà marzo, come da informativa sul ns/sito), è emerso, nella sua completezza, il valore scientifico della ricerca e gli evidenti riflessi economici attuali del libro: Fiere di Cambio e mercato monetario nell’Italia di Età Moderna (1630 - 1650) di Claudio Marsilio. Uno dei massimi esperti del settore.

   A Novi Ligure è stata descritta l’operatività giornaliera dei cambisti negli otto giorni dedicati alla Fiera (le Fiere di Cambio si svolgevano quattro volte all’anno). In queste riunioni si definiva, secondo regole ben codificate: il cambio tra le diverse monete attraverso il calcolo del valore dello scudo di marca (l’antenato virtuale dell’euro, o meglio dell’ECU, e...del bitcoin); la conclusione dei finanziamenti che i vari trattanti, delegati da famiglie nobili o società, concedevano a chi, chiedeva denaro (per varie ragioni), contro il rilascio di adeguate garanzie tra cui le: lettere di cambio (l’antenata della cambiale tratta, o, meglio dell’attuale credito documentario); il clearing, ossia a conclusione della Fiera si procedeva alla compensazione tra le partite di credito e debito delle varie partite tra gli operatori intervenuti.

   Tutta l’Europa finanziaria seguiva con attenzione quanto accadeva in ciascuna Fiera, in particolare nel XVII secolo, teneva conto del fixing di Novi per applicarlo, validamente, nelle contrattazioni, sino alla successiva Fiera.

 

 

   A Genova, nella splendida cornice del Palazzo della Meridiana, che ha visto l’intervento dell’Autore e altri docenti universitari, si sono colti anche altri aspetti essenziali delle Fiere di Cambio, utili negli studi della storia dell’economia e della finanziaria, e del fondamentale ruolo della moneta, come volano di sviluppo di varie attività commerciali e industriali. S’è posto in evidenza la genialità dei genovesi nell’essere riusciti a svincolare il commercio con l’estero dallo scambio materiale di moneta fisica, utilizzando lo sconto e il trasferimento, con girata, delle lettere di cambio (tra le prime forme di trasferimento di moneta virtuale); né è stato trascurato il collegato sviluppo delle attività marinare, sia nell’ importazione che nell’ esportazione, tra cui anche (nel XVII e XVIII secolo) la crescente richiesta di metalli preziosi per il conio delle monete, non solo europee.

   Ulteriori riferimenti all’incontro di Genova sono messi in evidenza su il Panorama di Novi, il Secolo XIX, La Stampa.

 

 

 

 

 

 

  Fabrizio Scarsi e Andrea Sisti in Spagna, intervengono

sulle Fiere di Cambio del XVII secolo a Novi, “El Mundo” lo riporta

 



Venerdì 15 marzo p.v., alle ore 17.30, presso la sede della Fundación Museo de las Ferias, calle San Martín 26, a Medina del Campo (Valladolid), Spagna, c'è stata la presentazione del volume di Claudio Marsilio, Exchange fairs and the money market in Early Modern Italy (1630-1650)/Fiere di cambio e mercato monetario nell’Italia di Età Moderna (1630-1650), pubblicato dalle edizioni Città del silenzio, con il patrocinio del Centro Studi “In Novitate” Onlus, in collaborazione con la famiglia Scarsi e diverse istituzioni, tra le quali il GHES-Gabinete História Económica e Social di Lisbona e le fondazioni bancarie Cassa di Risparmio di Alessandria e Cassa di Risparmio di Tortona. È intervenuto l'Autore, il presidente del Museo, Antonio Sánchez del Barrio, il vice presidente del Centro Studi, Fabrizio Scarsi e Andrea Sisti, direttore della rivista Novinostra-In Novitate. L’evento si colloca nell’ambito delle iniziative di valorizzazione dell’eccezionale archivio “Simón Ruiz”, ora gestito dal Museo de las Ferias: un patrimonio unico nel suo genere in Spagna, fondamentale per lo studio del commercio e della finanza europea nella prima età moderna.

 

Il libro del professor Marsilio prende in esame un nucleo di lettere scritte durante le fiere di Novi, quando dalla nostra città, che nel Seicento occupava una posizione strategica all’interno dei confini della Repubblica di Genova, si controllava e s’influenzava l’andamento del mercato del denaro in tutta Europa”, spiegano Fabrizio Scarsi e Andrea Sisti. “Grazie allo studio della corrispondenza dei fratelli Nicolò e Gregorio Varese, procuratori di fiera che lavorarono per oltre mezzo secolo a Novi, abbiamo potuto acquisire ulteriori, preziose informazioni sul mercato del denaro, dell’argento e dei cambi delle divise internazionali”. Il prestigioso evento di Medina del Campo, consolida il rapporto di collaborazione culturale tra Centro Studi “In Novitate” Onlus e Museo de las Ferias avviato alcuni anni fa.

 

Il quotidiano spagnolo “El Mundo” ha dato spazio al convegno di Medina riportando gli interventi dei due rappresentanti del Centro Studi e l'importanza di Novi nelle Fiere di Cambio tra il XVI e il XVII secolo.

 

 

 

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